mercoledì 1 marzo 2006

Marzo 2006


Venerdì, 31 Marzo 2006,31/03/2006 19:53
Sigmund FreudFreud ha scritto che il linguaggio è lo sfogo dell'affetto represso.

Mi rivolgo ai pellegrini che passano in questo mio spazio, siete anche voi come me?
Scrivete quando non riuscite a vivere? O siete vivi quando l'arte dello scrivere vi conduce?
Quando i pensieri sono tanti da far male alla testa? O quando i vostri sentimenti vi soffocano con la loro intensità? Quando non riuscite a trovare il filo d'Arianna per uscire dal labirinto?
Scrivete per lanciare una voce sperando di trovare un orecchio pronto ad ascoltarvi e comprendervi? Lasciate vagare i pensieri per ritrovarvi un'autoscatto nel quale confrontarvi?
A chi?
Perché?

Lascio cadere qui le mie sillabe vagabonde. Le lascio in deposito per separarmene, per liberarmene, per renderle vive.

Mi esprimo, dico chi sono al mondo, lo ricordo a me stessa. Come una soffitta dei ricordi, dei momenti vissuti e delle emozioni provate. forse scrivo solo per non dimenticare.
scritto da Seleide * commenti (5) * categorie: vita
Mercoledì, 29 Marzo 2006,29/03/2006 22:31
E' finito un periodo di pace.
Pace è troppo, solo silenzio, staticità. La mia vita va al contrario da più di un anno. E' cambiato tanto, quasi tutto.
Dalla linea d'ombra in poi si succedono momenti intensi di novità.
Tre esplosioni di seguito e un fischio ne annuncia una quarta.


Ti ho avuto, mi è difficile crederci. Mi sono persa per i tuoi occhi di gatto e la mia mano ti cerca nel buio. Dolce guerra la nostra.

Ho sciolto senza saperlo un nodo intorno ad un fiore, spero che torni a scorrere la sua linfa. Si è nutrito della vita nuova che mi circola dentro. La mia rosellina aveva un tarlo che nascondeva anche a me. Conclusione di una mina inesplosa.

Ho tolto le immagini della vita passata perché la terza esplosione mi ha tranciato il cordone ombelicale. Spazza via le rovine, con fatica ricostruiremo. Di nuovo in mattoni, niente è infrangibile. Nell'incertezza c'è l'infinita potenzialità dell'esistenza.


Mi sono venuta a riparare in questa mia tenda di lenzuola. Libera dai giudizi, sincera e spaventata. Ho lasciato qui queste parole per tornarmi a leggere, per provare a convincermi che tutto questo non è un sogno. 
scritto da Seleide * commenti * categorie: vita
Lunedì, 27 Marzo 2006,27/03/2006 17:30
Ho perduto una cosa ma non riesco a crederci.
Vedo il mondo con gli stessi occhi, intorno riconosco i volti familiari e questa primavera assomiglia alle altre.
Non ne sento la mancanza. Non me ne accorgo nemmeno. Devo ricordarlo a me stessa, custode di questo segreto.

Follia, mi hai trascinata nelle tue strade!
Oggi ho solo questa strana sensazione: sono incredula.

Sospesa.

Sono sempre io o proprio adesso mi avvicino a me stessa? Rimane nel vuoto questa domanda, ma i ricordi tornano a me vividi e prepotenti. Serena, troppo tranquilla.
scritto da Seleide * commenti * categorie: vitafollia
Giovedì, 23 Marzo 2006,23/03/2006 16:43
Piccolo sfogo per nulla poetico.
Mi ha stancato l'ipocrisia, la superficialità, l'indifferenza...
Devo tacere e sopportare. Ma lascio qui questa macchia, a memoria del loro errore.
scritto da Seleide * commenti (5) * categorie: vita
Martedì, 21 Marzo 2006,21/03/2006 12:28
Vincent Van Gogh
Mi sono svegliata dall'incubo... Ho sciolto l'amarezza di questi mesi in minuti di pianto. Torno a respirare!
Il piccolo germoglio di oggi mi dona la speranza, tornerà a fiorire la mia valle!

Addio inverno.
Posso voltarmi a guardarti perché quella piccola gemma ha il potere di annullarti.
Si scioglie il gelo.

Sono infangata, graffiata, sporca. Sono inciampata, ho ceduto, ho perso la speranza. Soffocavo, piangevo, fuggivo.
Ma ho percorso la Via della Croce. Cadendo, rialzandomi. Facendomi aiutare, aiutando. Lasciandomi ferire, perdonando. Ferendo, lasciandomi perdonare. Ho sbagliato tante volte, ho imparato tante cose. Ho continuato a camminare.
E la resurrezione è lì che mi aspetta.
Non sono un'eroina, ma voglio essere una donna. Voglio essere me stessa.

E ora desidero la Primavera. 
scritto da Seleide * commenti (1) * categorie: vitasperanzafede
Sabato, 18 Marzo 2006,18/03/2006 16:17
NeveSiamo sopravvissuti. All'incontro con l'altro. Si è aperto uno spiraglio di bene dopo essere stati immersi in una tenebra bianca.
Ciascuno chiuso nei propri desideri non vedeva i risultati delle sue azioni. Uno strappo feroce. La tua rabbia e la mia tristezza si sono scontrati da titani, lasciando in disparte tutto il resto. E li abbiamo lasciati lottare, nella neve, sulle nostre orme. Ognuno trascinato dal suo limine fino al baratro. Ognuno perso nel proprio aver ragione. E in quei paesaggi delicati abbiamo sguinzagliato il male. Che quel giorno era bianco, freddo, tagliente.
Oggi è tornato il calore. Il perdono ha pervaso la nostra anima e siamo così vicini anche distanti. Smettiamo, ti prego, di cercare la nostra fotocopia e incontriamoci davvero. Solo in pochi riescono. Abbattiamo il muro della sfiducia. Solo in pochi riescono. Costruiamo un rapporto autentico. Non io, non tu, solo insieme possiamo riuscire.
scritto da Seleide * commenti (1) * categorie:
Lunedì, 13 Marzo 2006,13/03/2006 18:16
ODI ET AMO. QUARE ID FACIAM, FORTASSE REQUIRIS.
NESCIO, SED FIERI SENTIO ET EXCRUCIOR.
(Catullo, Carme 85)
scritto da Seleide * commenti (1) * categorie: poesia
Lunedì, 13 Marzo 2006,13/03/2006 16:58
Mi getto il dolore dietro le spalle.
Mi fai male. Di proposito. Dovrei farti capire cosa davvero sarebbe per te essere "solo". Senza il mio ascolto, senza la mia fiducia, senza il mio calore.
Ma resisto ancora una volta, per amore della Croce che mi hanno assegnato.
Resisto alla tentazione di aiutarti a farmi male. Resisto alla tentazione di lasciarti cadere proprio quando la corrente è più torbida. Resisto alla tentazione di rendere male per male.
Spezzo il cerchio.
Ma non ho la forza di rimanere il piedi.
scritto da Seleide * commenti (1) * categorie: fede
Giovedì, 09 Marzo 2006,09/03/2006 16:21
Crepita, brucia, corrode. Gelosia, mi disarma e mi insegue.
Ogni volta che apro gli occhi il paesaggio è lo stesso, piangendo li richiudo con dolore. Oggi l'inverno ha deciso di sbattermi in faccia il suo potere. Si alzava lieve la speranza, subito congelata dalla solitudine.
Ridi beffardo perché niente è cambiato, pur essendo cambiato molto. Ti ho avuto, ma con le lacrime di chi conosce il futuro.
Non voglio più sopportare la vista di chi mi pugnala, rivoglio la mia dignità.
Piccola serpe cieca, cosa credi di fare? Nemmeno sei capace di distinguere i sentimenti. Stupido tordo che gliel'hai portata in dono, cosa credi di ottenere? Incoerente, corto. Sono i miei artigli ciò che sentite lungo la gola mentre fremo dalla voglia di giocare con voi. E l'indifferente donnola serpeggia tra tutti, con il suo falso altruismo.
Lo lascerò alla vostra compagnia finché questo lo aggrada. Ma non incrociate il mio sguardo se non volete assaggiare il sapore dell'umiliazione. Avete tirato fuori questo mostro verde da me e contro di voi si scatenerà.
Solo a te le mie fusa, solo per te il mio calore.
Allo stesso punto, non mio.
scritto da Seleide * commenti (1) * categorie:
Mercoledì, 01 Marzo 2006,01/03/2006 16:28
Davanti agli occhi senza la forza per reagire al tuo dolore.
Immobile, impotente.
Le tue parole affilate raccolgono la tua rabbia verso le donne,
sono donna e per questo mi fai male.

Davanti agli occhi e mi dimentico del mio sacchetto di piccole gioie raccolte per te.
Le lascio andare, una alla volta.
Senza peccato.
Rimango vuota, in bianco e nero, calpestando senza attenzione i miei colori.

Davanti agli occhi senza il coraggio di baciarti per far scomparire l'amarezza.
Dolcemente. Lentamente.
Sussurro che va tutto bene, ma le parole non ti ragguingono.
Amore embrionale, triste, fragile.

E' il primo marzo. Puoi resistere quanto vuoi, ma scapperai tra poco...
Ti fisso nei tuoi occhi di nebbia.
Sono ancora in piedi, sono ancora qui.
Inverno, il tuo tempo è finito! 
scritto da Seleide * commenti * categorie: speranzatristezza